Per voi bloggers che volete mangiare bene rimanendo in forma, oggi vi illustro questa semplice e leggera ricetta per fare merenda facendosi al contempo apprezzare dalle formiche che popolano casa vostra:
1) Prima di tutto fissate di uscire con la Monica, perché è sabato sera.
2) Cenate con una bella zuppa di fagioli dato che siamo in estate e chiunque ne avrebbe fatti 4 chili, creando avanzi per settimane. Del resto servono energie per cucinare i dolci.
3) Pulite casa a fondo visto che avete ospiti anche il giorno dopo a pranzo.
4) Infamate la filippina in sua assenza appena trovate fette di pane intere negli angoli della cucina.
5) Proseguite constatando che quelle 3 cialde che vi avanzano nella dispensa sarebbero sprecate senza qualcosa in cui zupparle.
6) Mettete in una pentola 500ml di latte parzialmente scremato, perché quello ciccioso intero di meglio ha solo le vitamine, e le vitamine si posson prendere dalla frutta.
7) Sbattete 2 uova anche se tutte le ricette dicono che su 500 ml di latte magari ce ne andrebbero messe almeno il doppio.
8) Cominciate a scalducciare il latte e buttateci dentro due bei cucchiai di fecola di tapioca, perché quella di patate è troppo mainstream. Ovviamente la setacciatura è un processo sopravvalutato, tanto la cremina viene buona anche se fa i grumi, e quindi buttate tutto insieme.
9) Buttate dentro anche le uova e mestolate continuamente, perché qualche grumo va bene, ma se la fecola non si attaccasse al fondo sarebbe meglio. E poi state facendo una crema, non un okonomiyaki.
10) Quando il latte comincia a bollire, accorgetevi che nei dolci di solito ci va messo anche lo zucchero. Spostate quindi la pentola dal gas, altrimenti se si addensa tutto poi anche il solo zuccherare diventerebbe un’impresa.
11) Portate il sacchetto dello zucchero vicino alla pentola e cominciate a buttarci qualche cucchiaiata.
12) A differenza del gas, il pannello a induzione rimane caldo per 2-3 minuti buoni anche quando si è spento. Per questo il sacchettino dello zucchero singaporiano fatto con pessimi materiali si scioglierà quando siete ancora al secondo cucchiaio, rovesciando tutto lo zucchero del sacchetto sul pannello stesso (e per terra).
13) Fate finta di non aver sentito le urla di gioia delle formiche che cominciano ad accorrere dalle intercapedini del muro (edilizia asiatica fail).
14) Recuperate quanto più zucchero possibile, e buttatene un po’ a caso in pentola. Tanto la bollitura sterilizza, e poi se avete seguito il punto 3, la cucina era stata appena pulita.
15) Accorgetevi di come lo zucchero appena caduto sul pannello caldo abbia già formato una bella lastra marroncina. Sgrattate via tutto: ecco scoperto il caramello! Potete darlo in pasto agli amici diabetici che non vi stanno simpatici, oppure gettarlo.
16) Accorgetevi di come passati altri 10 secondi, il caramello che non siete riusciti a staccare si stia cuocendo diventando qualcosa di molto simile al catrame. (Scusatemi ma faccio parte di quella generazione che ancora non documenta gli incidenti con le foto, e pensa a risolvere i danni).
17) Rovesciate un po’ d’acqua, passate la spugna, sciacquate la spugna (ripetere molte volte), passate il cencio, spruzzate lo sgrassatore, ecc..ecc.. Insomma, rimboccatevi le maniche.
18) Ricordatevi del punto 1. Prendete il cellulare per scrivere alla Monica dicendole che siete un finto giovane e se domani vi dovete alzare prestino per abbronzarvi in piscina con gli ospiti, non avete voglia di far tardi e non ha senso uscire dopo le 10.
19) Accorgetevi che in realtà vi aveva scritto prima lei dicendo che si era trattenuta in ufficio e non voleva uscire. Tanto ci si vede domani.
20) Smettetela di pesticciare la pozza di acqua e zucchero che si è formata per terra. Prendete un altro cencio, mettetevi sulle ginocchia e pulite.
21) Ammazzate qualche formica per sport, prima o poi la intenderanno che se vogliono mangiare devono imparare a farsi la spesa da sole…su che c’è il Giant a 2km!
22) Con calma, aprite un nuovo pacchetto di zucchero e buttate qualche altro cucchiaio in pentola.
23) Buttateci un briciolo di latte e tornate a fiamma bassa a rimescolare tutto. (Nota: il pannello a induzione non ha la “fiamma”, altrimenti magari non avrei fuso un pacchetto di zucchero).
24) Spengete il fornello e già che volevate fare la crema al limone, sbucciatelo.
25) Mettete un po’ di scorze dentro la pentola. Intere, che a grattare ci vuole troppo tempo e tanto il sapore lo prende lo stesso.
26) Assaggiate, tanto la crema pasticcera calda non fa per niente peso sullo stomaco, specie dopo mezz chilo di fagioli.
27) Accorgetevi che in tutto questo casino non avete contato le cucchiaiate e manca un po’ di zucchero, quindi buttateci un po’ di zucchero a velo tanto per gradire e per fare i fighi che in casa hanno anche lo zucchero a velo che si presta a ogni esigenza (tipo coprire le torte alla cioccolata quando vi si è spezzettata tutta la superficie).
28) Lasciate freddare il tutto e sporzionate in 5 bicchierini – così se a merenda siete in 3, quei 2 extra ve li portate al giorno dopo.
29) Mettete tutto in frigo sopra la pancetta che vi servirà per fare la carbonara domani a pranzo.
30) Leccate la pentola e rigovernate, visto che vostra madre è a circa 12.000km di distanza e probabilmente non verrà a farlo per voi.
31) Buttatevi sul divano e accendete la tv che c’è l’Incredibile Burt Wonderstone… decisamente meglio di una serata a Clarke Quay.
Poi uno si chiede come mai mangi un sacco e rimanga magro, tutte le volte per cucinare consumo quanto un maratoneta in gara!
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